L'Unione Sovietica era uno Stato socialista con economia pianificata, nella quale lo Stato possedeva i mezzi di produzione in rappresentanza del popolo, controllava il processo economico, coordinava le forze produttive, organizzava e regolava la produzione, distribuzione e scambio di beni materiali.[1][2]
Lo scopo della pianificazione dell'economia nazionale sovietica era di garantire l'utilizzo ottimale di tutte le strutture di produzione per la soddisfazione globale dei bisogni del popolo, e di creare le condizioni per il sviluppo futuro della nazione.[1] Nel periodo post-perestrojka, il sistema sovietico di pianificazione economica è stato descritto come un sistema amministrativo di comando a causa della priorità data de facto alla gestione altamente centralizzata rispetto alla pianificazione.[3][4]
L'organo statale adibito alla pianificazione era il Comitato statale per la pianificazione ed agiva sotto la guida del Partito Comunista dell'Unione Sovietica con la collaborazione della Banca statale dell'URSS e del Comitato statale per l'approvvigionamento materiale e tecnico.